Parte l'edizione 2022 di 20 regioni in 20 giorni!

Edizione 2022 di 20 regioni in 20 giorni

A primavera avviata, riparte un’avventura originale e interessante, del tutto green e di cui avevamo già parlato in occasione dell'edizione 2020. L'iniziativa porta la firma dell’associazione Tototravel.it: si tratta di una vera e propria equazione, “20Regioni – 20Giorni = Impatto 0”. Un’equazione matematico-ambientale, possiamo dire, che vede uno scooter elettrico attraversare ogni giorno una regione diversa del bel paese. Alla guida, il Tourism Marketing Specialist Salvatore Magliozzi, divulgatore e scrittore che ha viaggiato per oltre 100 destinazioni per più di vent’anni; insieme a lui, insoliti passeggeri di questo eco-tour saranno tre bruchi (Papilio Machaon), che proprio in 20 giorni svilupperanno la crisalide trasformandosi in farfalle che saranno liberate all’arrivo.

Un messaggio colorato e forte, di speranza e ripresa, non può che essere il benvenuto, dati gli avvenimenti dell’ultimo periodo. Il tour partirà l’11 maggio dalla Sicilia e terminerà il 30 maggio in Sardegna. Si descriverà ogni regione tramite un luogo tipico di interesse, un piatto tipico e l’appello di una celebrità locale. Inoltre, la novità del 2022 prevede che a ogni tappa si doni a un’associazione ambientalista locale tre bruchi e una Buddleja Davidii o “Albero delle Farfalle”, così che tutti possano seguire ad ogni step il loro sviluppo, fino alla nascita delle farfalle.

2020: visitare 20 regioni in 20 giorni su uno scooter elettrico è possibile?

Missione: visitare 20 regioni in 20 giorni su uno scooter elettrico

Ormai è inutile negarlo, l'anno 2020 verrà per sempre ricordato in modo negativo, a causa del virus COVID-19 e dei tanti tristi avvenimenti che si sono verificati su tutto il globo. Ma, come scrivevamo in un nostro precedente articolo, alcuni spunti interessanti sono emersi da questa tragedia. Il primo tra tutti è che il pianeta Terra ha "respirato" meglio mentre noi eravamo in lockdown. Quindi, per il bene dell'ambiente sarebbe giusto ripensare i nostri modi di spostarci.

Qualcuno lo ha già fatto, partendo proprio da quel numero, il 2020. L'equazione è molto semplice:

2020 - 20(regioni)20(giorni) = (impatto)0

La brillante idea, infatti, è stata quella di lanciare un messaggio ambientalista e di ripresa sociale attraversando tutte le 20 regioni in appena 20 giorni, a bordo di uno scooter elettrico. La sfida, che partirà il 12 settembre dalla Sicilia, è stata concepita da Toto Magliozzi, autore del blog www.tototravel.it, esperto viaggiatore, scrittore, sportivo ed amante delle sfide: basti pensare che di recente ha attraversato il Botswana passando per il deserto del Kalahari in un camper montato su un 4x4!

L'obiettivo principale, come già detto, sarà dimostrare l'efficacia e l'efficienza dei nuovi scooter elettrici, pensati per la mobilità sostenibile in area urbana, ma adatti anche ad usi "meno convenzionali". Tuttavia, l'occasione sarà sfruttata anche per descrivere ogni regione attraversata, promuovendo le sue aree protette, i suoi piatti tipici e coinvolgendo una celebrità del luogo per lanciare un messaggio di speranza e a favore dell'ambiente.

L'ecologia dopo il COVID

Una grande strada completamente vuota a causa del COVID

Mai come in questo periodo forse siamo stati forzati a cambiare le nostre abitudini e i nostri stili di vita, o almeno a pensare nel profondo anche al nostro rapporto con la natura. La pandemia di COVID sta sicuramente sconvolgendo i modelli produttivi ma anche aprendo le porte a una riflessione su come ripensare i consumi, gli spazi e le nostre città per raggiungere sempre di più un modello economico circolare e delle buone abitudini green che diventeranno indispensabili per il nostro futuro. Gli stessi temi sono stati affrontati dal dossier Pandemia e Sfide Green del nostro tempo, un dossier realizzato dal Green City Network e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Anche noi di ecoAutoMoto ci chiediamo continuamente se questa spinta green continuerà dopo la pandemia o se le nostre abitudini ritorneranno pian piano al punto di partenza, come se niente fosse accaduto. Certo, gli sprechi, gli alti impatti ambientali delle nostre scelte quotidiane sono ormai insostenibili, ma, si sa, le abitudini sono dure da sradicare. Insomma, il traffico è crollato, le emissioni sono calate, ma cosa succederà dopo? Possiamo riflettere su come avvicinarci ancora a una green mobility e rendere le nostre città meno inquinate?

Fabrizio Tucci, coordinatore del gruppo di esperti del Green City Network afferma che sicuramente la pandemia modificherà il nostro approccio sul modo di vivere ed abitare, con la scelta e la produzione di nuovi spazi green, più giusti e inclusivi per le fasce più deboli. A cominciare dai consumi, i cui ritmi sono cresciuti 4 volte tanto di quelli dell’aumento della popolazione. Naturalmente il problema dei consumi è strettamente legato a quello dei rifiuti, all’energia e al clima. In questa pandemia, il crollo dei consumi nelle attività produttive e industriali, nei servizi e nel trasporto sta naturalmente portando a una riduzione nelle emissioni di CO2: prevedibilmente questa non durerà dopo la crisi ma non possiamo permetterci di sottovalutare le misure per contrastare il riscaldamento globale come contenere l’aumento della temperatura media globale e ridurre le emissioni di gas serra.

Il dossier propone l’adozione di pratiche green nel settore residenziale per aumentare l’efficienza e ridurre i consumi, aumentando l’utilizzo di fonti rinnovabili per illuminazione e riscaldamento. Il dossier riflette anche sulla riorganizzazione degli spazi abitativi, che, come evidente in questo periodo, sono diventati anche spazi lavorativi, di studio e di svago.

La Gran Bretagna ha più colonnine di ricarica che pompe di benzina

Colonnine di ricarica

Non è servito molto tempo per effettuare il sorpasso. In Gran Bretagna, finalmente, si contano più colonnine di ricarica che punti di rifornimento di carburante. Secondo gli esperti, il sorpasso sarebbe dovuto avvenire nel 2020, ma con un anno di anticipo le stazioni di ricarica (9.199 in tutto) hanno superato di quasi mille unità le pompe di benzina (attualmente pari a 8.396). Nel 2012 oltremanica si contavano appena 913 colonnine, oggi il numero è di 10 volte maggiore. Al contrario, nei sette anni trascorsi, le pompe di benzina sono leggermente calate (erano 8.693 nel 2012). Ma il calo non è casuale, bensì una tendenza che dura da anni e sembra inevitabile. Si consideri che nel 2000 si contavano ben 13.043 punti di rifornimento. E dal 1970, quando le stazioni di servizio erano ben 37.539, il calo è stato quasi dell'80%.

Circa il 15% del totale dei punti di ricarica per veicoli elettrici presenti nel Regno Unito, ossia circa 1.600, sono di tipo rapido. Con questa tecnologia, una generica auto elettrica impiega solitamente meno di un'ora per ricaricare dell'80% le sue batterie. Per questo motivo, quasi tutte le aree di servizio sulle autostrade inglesi mettono a disposizione colonnine di questo tipo.

MotoE, prima battaglia iridata!

Tuuli vince la prima gara di MotoE!

Oggi al Sachsenring tutti gli appassionati di motori hanno potuto avere il primo contatto con la MotoE! La Coppa del Mondo dedicata alle moto elettriche, che accompagna la MotoGP in 4 appuntamenti del Motomondiale, ha visto il suo primo start in Germania. Gara 2 sarà in Austria, al Red Bull Ring. In Italia, a Misano, si correranno gara 3 e 4, mentre in Spagna, a Valencia, si avranno le due gare conclusive, per un totale di 6 corse.

Tornando alla gara tedesca, tante cose sono successe e non sono mancate le emozioni. Alla fine, a spuntarla grazie alla bandiera rossa, è stato il finlandese Tuuli. Secondo Smith e sul gradino più basso del podio il francese Di Meglio. Per la classifica hanno fatto fede le posizioni registrate al 5° passaggio, in quanto al giro successivo la gara è stata interrotta per la caduta di Savadori (fortunatamente senza conseguenze per il pilota).

Quinto e sesto posto, rispettivamente, per l'italiano Matteo Ferrari ed il sammarinese Alex De Angelis. Quest'ultimo si è anche reso protagonista di un bellissimo duello con Simeon, finito dietro al traguardo. Non sono mancati i contatti tra i due, ma sempre con grande sportività. Come dichiarato da Alex, non è facile sentire l'inserimento di un altro pilota e quindi è più probabile chiudere il passaggio. Sorpassare è ancora più difficile. Ciò nonostante, i sorpassi sono stati tanti!

Da segnalare anche il buon nono posto di Gibernau, l'esperto veterano della categoria (47 anni da compiere), ed il non fortunato sedicesimo posto di Maria Herrera, unica donna in griglia. Infine, queste le posizioni degli altri italiani: Casadei 11°, Canepa 12°, Savadori 18° (ritirato).

Passiamo ora ad alcune considerazioni personali. La gara è stata molto divertente e combattuta. L'emozione per la novità era palpabile e la scelta di correre nello stesso scenario della MotoGP ha sicuramente catalizzato la massima attenzione di pubblico. Ma questo è stato anche uno dei principali problemi. La categoria non ha i giusti spazi ed è compressa nelle pause delle corrispondenti a benzina. Solo 8 i giri previsti (che variano da circuito a circuito per arrivare a 15 minuti di gara), poi diventati 7 per un ritardo di 2 minuti nella partenza (la gara è stata dichiarata bagnata).

Come i consumatori vorrebbero l'auto del futuro, l'analisi di Deloitte

Auto a guida autonoma ed auto elettriche

Deloitte Italia è una tra le più grandi realtà nei servizi professionali alle imprese. Attiva dal 1923, si occupa di numerosi settori, dalla consulenza finanziara alla revisione contabile, effettuando anche ricerche di mercato per analisi degli scenari economici e dei rischi. Una di queste ricerche è stata riassunta nell'articolo "L'auto del futuro, secondo i consumatori", tratto dai risultati della Global Automotive Consumer Survey, un sondaggio che annualmente tasta il polso di oltre 20.000 consumatori in 17 paesi.

L'articolo di Deloitte Italia, in particolare, riporta numerose tendenze globali ed altre specifiche del nostro Paese relative alla guida autonoma. Tra le informazioni più interessanti scopriamo che c'è sfiducia verso le tecnologie di guida autonoma, con il 29% degli italiani che non ritengono sicure le soluzioni più all'avanguardia, come il Tesla Autopilot. A livello mondiale si registrano percentuali analoghe. Per 1 italiano su 2 (53%), le ragioni sono dovute alle notizie di incidenti che hanno coinvolto i veicoli a guida autonoma e per questo la maggior parte degli intervistati (63%) vorrebbe un livello di controllo "molto elevato" su queste tecnologie.

Solo il 36% degli italiani vorrebbe che le tecnologie di guida autonoma fossero sviluppate dalle grandi case automobilistiche tradizionali, mentre il 30% preferirebbe che ad occuparsene fossero i brand tecnologici più famosi (Google, Apple, Microsoft, ecc.). Giorgio Barbieri, Senior Partner Deloitte e Automotive Sector Leader, commenta così i risultati: "L'interesse dei consumatori per la tecnologia a guida autonoma ha subito un brusco rallentamento a livello globale, ma i dubbi e i timori relativi alla sua sicurezza potrebbero essere alleviati dal rafforzamento degli standard qualitativi e dalla formulazione di un nuovo quadro normativo, per il quale i governi dovrebbero assumere un ruolo di leadership. Ciò consentirebbe inoltre all’industria automobilistica di convergere verso standard chiari e soluzioni tecnologiche condivise, riducendo al contempo i costi di compliance normativa”.

Etergo: scooter elettrico con sistema operativo Android

Etergo AppScooter

Etergo ha recentemente presentato il primo scooter elettrico con "sistema operativo" Android, WiFi e tecnologia 4G. Quale miglior vetrina dell’EICMA 2018 per potersi affermare grazie al connubio perfetto tra la sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica? Il suo nome è AppScooter ed è nato ad Amsterdam grazie al duro lavoro di un team di talentuosi ingegneri e progettisti. Come dichiarato dallo stesso CEO Etergo, l’Italia, essendo patria natale degli scooter, è stato il Paese che ha ispirato questo progetto, oltre che uno dei mercati più importanti d’Europa.

Dal punto di vista delle specifiche tecniche, AppScooter è dotato di una batteria modulare che consente un’autonomia fino a 240 km e un’accelerazione da 0 a 45 km in poco meno di 4 secondi. Prestazioni non esaltanti, ma perfettamente adatte ad un utilizzo urbano ed in linea con i ciclomotori tradizionali.

Tuttavia, come già detto, la caratteristica principale è evidenziata da un display touchscreen da 7 pollici con connettività Bluetooth e integrazione delle app dal proprio telefono cellulare. In questo modo il pilota potrà parlare al telefono in tutta sicurezza, senza bisogno di lasciare mai il manubrio. Per farlo è sufficiente collegare il proprio Smartphone Android tramite Bluetooth. Non solo telefonate, ma anche navigatore, informazioni sul traffico e tanto altro sarà alla portata del pilota.