Italia "asfaltata" dagli altri paesi: poco riciclo della pavimentazione stradale

Categoria: NOTIZIE
Pubblicato Sabato, 31 Ottobre 2015 20:25
Scritto da Matteo "ufo" Bucchi
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Asphaltica World ed i tipi di asfalto ecologici

Le notizie che arrivano da Asphaltica World, il Salone europeo dedicato alla filiera dell’asfalto che si è tenuto a Roma il 29 e 30 ottobre, non sono confortanti per l'Italia (e gli italiani). L’Associazione dei costruttori e manutentori delle strade, il SITEB, afferma che una strada nostrana su due è a rischio incidente. Dal 2006 ad oggi gli investimenti sulla manutenzione sono diminuiti di 9 miliardi di euro ed ora, per rimettere in sesto la pavimentazione stradale e tornare ai livelli di investimento del 2006 servono dai 40 ai 50 miliardi.

Cifre che fanno girare la testa, ma ci si spaventa ancora di più se si guarda a tutte le opportunità che l'Italia si sta perdendo nello sfruttamento delle nuove tecnologie. Perché, che lo sappiate o no, gli asfalti non sono tutti uguali e ce ne sono alcuni di veramente straordinari, come vedremo tra poco. Prima di tutto, però, l'Italia dovrebbe imparare a non sprecare per il bene dell'ambiente. Infatti, nel riciclo delle pavimentazioni stradali (quelle "fresate" per rifare la strada) il nostro paese si ferma al 20%. La media europea sfiora, invece, il 60% e tutti i paesi fanno meglio di noi!

L'ultimo posto a livello europeo costa all'Italia 500 milioni di euro, senza contare la riduzione di emissioni inquinanti che si otterrebbe, pari  a quella generata da 3 raffinerie di medie dimensioni e dal traffico prodotto da 330.000 autocarri sul territorio nazionale. Vediamo ora quali tipi di asfalto sono proposti dalle aziende del settore.

Asfalto drenante: è sicuramente il più noto e comincia a vedersi sulle strade, soprattutto quelle più trafficate. Il 15% dell'asfalto prodotto è di questo tipo. In caso di pioggia, l'acqua viene filtrata nello strato sottostante della strada e raccolta ai lati della carreggiata. Inoltre si ottiene un certo livello di assorbimento sonoro.
Asfalto fonoassorbente: questo asfalto è specificatamente pensato per ridurre i rumori e potrebbe essere utilizzato nelle aree urbane ed in quelle più sensibili dal punto di vista sonoro (ad esempio, vicino ad ospedali e scuole).
Asfalti tiepidi, a bassa temperatura o a freddo: il vantaggio di questi asfalti è che non richiedono calore per essere lavorati, portando vantaggi in termini energetici, economici ed ambientali.
Asfalti e strade perpetue: sono progettati e costruiti per durare almeno 50 anni prima di dover essere ricostruiti. Viene, infatti, rinnovato periodicamente solo lo strato superficiale di 3-4 cm.
Asfalto mangia-smog: questo asfalto è sicuramente quello preferito dalla natura, ma anche dai nostri polmoni. Grazie ad una nuova tecnologia, l'asfalto è in grado di assorbire ossidi di azoto, zolfo, CO2 ed altri inquinanti, sfruttando un processo chimico innestato dalla presenza di luce. Chi abita a Milano sa che un asfalto di questo tipo sta diventando praticamente indispensabile. In generale, tutte le città italiane stanno soffrendo il problema dell'inquinamento del'aria.
Asfalto "riciclato": si sfruttano materiali di riuso per gli strati non superficiali del manto stradale. Si usano, in particolare, granella stabilizzata proveniente da scorie di alto forno e polverino di pneumatici esausti che, tra l'altro, migliora l'aderenza dell'asfalto stesso e, di conseguenza, l'efficacia di frenata e la tenuta.
Asfalto colorato: questo asfalto è adatto per piste ciclabili e pedonali o per segnalare ostacoli (ad esempio, dossi artificiali). Riduce, inoltre, l'impatto estetico sull'ambiente circostante (pensate ad una pista ciclabile in un parco naturale).
Asfalto antighiaccio: grazie all'aggiunta di sali si riduce il punto (temperatura) di congelamento della strada, evitando congelamenti e strati di ghiaccio che possono rivelarsi fatali, soprattutto di notte e prima mattina. Un asfalto del genere è utilissimo in montagna.

Conoscevate tutti questi tipi di asfalto? Quali vengono utilizzati nella vostra città? Noi riteniamo che gli enti pubblici debbano riportare l'attenzione sul problema delle "buche" stradali, perché sulla salvaguardia della vita non si deve risparmiare. E se ci guadagna anche l'ambiente...