Auto elettriche: fotovoltaiche? Ancora un sogno...

Categoria: TECNICA
Pubblicato Giovedì, 28 Gennaio 2016 22:59
Scritto da Jona Hoxhaj
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Venturi Astrolab, un'auto sperimentale a pannelli solari

Se anche voi avete sempre sognato di alimentare la vostra auto elettrica con l’energia ricavata dai pannelli fotovoltaici ed essere un esempio 100% eco, purtroppo la realizzazione del vostro sogno oggi è ancora lontana. Di seguito riportiamo delle semplici motivazioni che, secondo noi, portano a questa amara conclusione.

Partiamo da una spiegazione puramente tecnica. Supponendo una potenza dell’impianto di 1 kW (anche se per molte auto ricaricabili questo valore è già basso), in un’ora si può ricaricare per 1kWh la batteria in questione (permettendole di compiere circa 7 km in autonomia), supponendo addirittura un rendimento, impossibile, del 100%. Calcolando che un’auto elettrica ha almeno 16 kWh di batterie da ricaricare e che il voltaggio necessario per la completa ricarica supera del 10% circa il valore nominale, avremmo bisogno di almeno una ventina d’ore di insolazione continua per ricaricare completamente le nostre batterie.

Attualmente, per produrre 1kW bisogna avere una distesa di pannelli di 10 mq e ciò rende difficile il posizionamento su un’auto a causa della poca superficie esposta all'insolazione. Infatti, i pannelli domestici sono pensati per fornire quella potenza con 10 mq, a fronte di una buona inclinazione e un buon orientamento che, ovviamente, non può essere garantito in un mezzo mobile. Inoltre, per un’auto sarebbero necessari dei pannelli flessibili, che peggiorerebbero ulteriormente il rendimento ottenibile. Per non parlare dell’ombreggiatura, a cui, naturalmente, l’automobile è spesso più soggetta: questo fenomeno è molto dannoso in quanto trasforma la cella fotovoltaica da attiva in passiva, ossia assorbitrice di energia.

Pensiamo, infine, al problema del calore. Sappiamo che già a 30°C i pannelli si distaccano automaticamente. Sappiamo anche quanto la temperatura di un’auto parcheggiata al sole salga (si arriva a 60°C nell’abitacolo per effetto serra!). La soluzione sarebbe quella di montare i pannelli sospesi sull’auto e non aderenti al tetto, ma ciò rovinerebbe l’aerodinamicità della vettura alzandone il baricentro. Come conseguenza si avrebbe anche un aumento del peso e, dunque, dei consumi. Occorre valutare, perciò, se ciò che si ricava dal risparmio energetico sia superiore ai consumi aggiuntivi dovuti alla scelta fotovoltaica.

A voler essere ancora più puntigliosi, consideriamo ulteriori dettagli che peggiorano resa e fattibilità del sistema. Primo fra tutti, il fatto che i pannelli da cui abbiamo calcolato il kW di resa sono riferiti a fotovoltaici pensati per l’uso domestico: per potersi adattare ai veicoli, questi andranno lavorati (anche per garantire maggior sicurezza), con conseguente appesantimento del pannello e abbassamento del rendimento. Consideriamo poi le batterie: esse necessitano di erogazione di carica costante. Per poterlo garantire, occorrerà inserire un regolatore di carica, e questo elemento aumenta peso e dispersioni. Senza contare lo sforzo nel mantenimento e nella manutenzione, negli aggiornamenti, ecc. Aggiungiamo a tutto ciò le perdite dovute ai cavi, deviatori e relais che, considerando la poca energia di partenza, rischiano di farcela dissipare interamente prima di arrivare in batteria.

Ovviamente, esistono soluzioni tecniche a tutti i problemi esposti. Ma si tratta di domandarsi se vale la pena. Certamente soluzioni "particolari" esistono, come mostra anche l'immagine in apertura dell'articolo e dal punto di vista sperimentale o sportivo si stanno facendo passi avanti. Purtroppo, il vero punto debole sta nella scarsa rendita dei pannelli, che fa della realizzazione di un impianto come quello considerato una scelta non energeticamente conveniente. E voi cosa ne pensate? Avete in mente soluzioni alternative? Fatecelo sapere nei commenti!